Post Numero 49
- Writer X Writer
- 20 lug 2016
- Tempo di lettura: 5 min

Hey tu. Lo vedi? Lo vedi quel colore? Lo vedi quel colore che sbiadisce? E poi quella canzone, quella che rintocca costantemente, anzi, anzi, sembra quasi una goccia... Una goccia d'acqua posta su una foglia bagnata. Forse è rugiada. Che cade...
Plop... lo senti quel rintocco? Plop... lo senti come vibra? Plop... lo senti come...?
Da cosa pensi sia scaturito? Plop... e perché continua? Plop... continua incessantemente. Plop... pare non stancarsi. Lo fa, lo fa, lo fa, lo fa, lo fa ancora... E ancora... E ancora una volta.
Prova a chiudere gli occhi, lo sentirai meglio. Lo sentirai meglio di così. E capirai da dove proviene.
Ora lo senti quel rumore? Quello che ancora non ti sai spiegare? Lo senti? E' il carillon della vita. E' il carillon della tua vita. Quella vita che stai vivendo in questo istante. E' un suono dolce e delicato, com'è che lo definisce la gente? Inizia con la s... Sa... So... Soa... Soave, esatto. E' un suono soave. Soave.
E' tutto un po' come uno specchio. Come lo stesso specchio che ti riflette ogni giorno. Ti è mai capitato di porti la domanda del perché a volte l'acqua riflette e altre volte no? L'acqua è uno specchio. L'acqua ti riflette se ci fai caso. E sai, sai il perché a volte lo fa e a volte no? Perché sei tu. Perché lì sopra ci sei te. E non è l'acqua che decide se riflettere o meno. Se tu che decidi per lei. Ci hai mai fatto caso? L'acqua non ha alcun problema a riflettere la tua immagine. Sei tu che ti rivedi specchiato a tuo piacimento. Altre volte guardi oltre l'acqua. Altre volte quell'increspatura riflette la tua immagine ma tu non vuoi vederti.
Hai mai provato a fare il gioco dello specchio? Quel gioco che ti vede seduto davanti a uno specchio qualunque e lì vedi riflessa la tua immagine. Ti ricordi come si fa, non è vero? Basta poco. Sei solo tu. Sei solo tu e lo specchio. Tu e lo specchio. Tu e lo specchio.
Quando ti siedi, lì, davanti, vedi la tua immagine riflessa. E non importa quello che c'è in quella stanza. Solo tu sei lì a guardare quello specchio. Ora avanti, dimmi, che cosa vedi? Che cosa vedi quando guardi quello specchio? La tua persona? I tuoi lineamenti? La tua carnagione o il colore dei tuoi occhi? Sbagliato. Avanti, su, dove pensi stia l'errore? Penserai non ci sia nessun errore. Arriverai al punto di credere che lo specchio riflette la tua immagine. E sì, lo fa. Però perché non puoi guardare oltre? Perché non puoi fare come con l'acqua? Lo specchio è come l'acqua. E sai perché non ci riesci? Perché sei tu. Perché lì davanti ci sei te. E non è lo specchio che decide se tu puoi guardare oltre o meno. Sei tu che decidi. Ci hai mai fatto caso?
Ora provaci, e riprovaci ancora. Prendi una sedia e mettiti lì davanti. Non muoverti e guarda la tua immagine, il tuo volto. Il tuo viso. Infine guarda i tuoi occhi attraverso lo specchio.
Sai perché ridi? E perché ti par tutto così stupido? Perché sei tu. Perché forse per la prima volta ti stai guardando in un altro modo.
E sai cos'è bizzarro? Che un momento prima vuoi smettere di far quella cosa e un momento dopo ti soffermi. Sin da prima di iniziare pensi sia la cosa più stupida e inutile del mondo, poi, quando ti ci ritrovi lì, arrivi a trarne le somme.
Ora avanti. Dimmi cosa vedi. Dimmi che c'è dopo la stupidità. Non dirmi che non hai ancora capito che, in fin dei conti, è impossibile guardare una persona negli occhi. Credevi davvero fosse possibile? Allora coraggio, provaci. Hai già perso in partenza.
Ti sei mai accorto che puoi guardare una persona solo in un occhio per volta? No? E allora provaci, prova a sfatare questo mito. Guardati allo specchio in tutti e due gli occhi. Sai cos'è questo? E' un po' come quando provi a vederti muovere le pupille. Prova anche a far questo. Avvicinati. Fallo ancora. Avvicinati ancora un poco. Ora, prova a muovere le pupille a destra, sinistra, sopra, sotto, o come più ti pare, e dimmi se riesci a vedere che accade. Bene, se ora credi che sia davvero impossibile ti sbagli. Un modo c'è. Lo scoprirai? Non credo proprio.
Sei ancora lì? Tutto bene? D'accordo.
Se guardi bene in faccia la tua controparte nello specchio capirai che in fondo è proprio come te, stesse reazioni, stesse espressioni e stessi lineamenti. Eppure davvero? Oh, andiamo, ci credi per davvero che lei sia uguale a te? Sì?
Allora fai una cosa. Anzi, due. In principio guardati seduto lì davanti, non per forza negli occhi, ma fissa una parte del tuo opposto qualunque. Non ha importanza quale. Fissala più che puoi e non smettere di farlo. Fallo giusto finché un alone bianco ti circonderà completamente, lì ti renderai conto che per più tempo di quanto credevi hai tenuto aperti gli occhi senza sbattere le palpebre. Cosa fare dopo? Guardati negli occhi e ripeti il tuo nome a voce alta e chi sei in poche parole. Arriva più in là che puoi, e non fermarti. Ripeti il tuo nome una volta, un'altra e un'altra ancora. Continua. Continua finché non arrivi a un punto in cui niente ti sembra più reale.
Ora dimmi, anzi dì a te che cosa vedi e che cosa provi. Davvero ancora pensi che la tua controparte sia uguale a te? Sì?
Allora fai una cosa. Anzi, due. In principio guardati seduto lì davanti, non per forza negli occhi, ma se lo fai sarebbe più opportuno. Fallo giusto finché non ne avrai più voglia. Poi alzati e avvicinati sempre più. Ora avanti, dimmi, che cosa vedi? Che cosa vedi quando guardi quello specchio? Concentrati, non muoverti e guarda la tua immagine, il tuo volto. Il tuo viso. Infine guarda i tuoi occhi attraverso lo specchio. Ti ricordi come si fa, non è vero? Basta poco. Sei solo tu. Sei solo tu e lo specchio. Tu e lo specchio. Tu e lo specchio. Avvicinati ancora un poco. Coraggio, guardati e prova ad alzare un braccio, a muovere la mano. Ora avanti, dimmi, che cosa vedi? Che cosa vedi quando guardi quello specchio? Vedi la tua esatta copia? Non più? Bene. E allora dunque dimmi, perché non puoi guardare oltre? Perché non puoi fare come con l'acqua? Lo specchio è come l'acqua. Ti ricordi? Ora lo senti quel rumore? Una goccia d'acqua... Che cade... Da dove pensi provenga? Fidati, ora lo sai, non c'è nulla di più semplice. Non puoi sbagliarti. Avanti, prova a chiudere gli occhi, lo sentirai meglio. Poi dimmi, da dove proviene?
E sai cos'è bizzarro? Non dirmi che non hai ancora capito. Oh, andiamo, davvero non hai ancora capito che stai leggendo sempre le stesse cose? Sono sempre le stesse frasi. Le stesse parole.
Questo è tutto un gioco in fondo. E tu hai già perso in partenza. E sai il perché? Perché sei tu. Oppure perché sei semplicemente il lettore. E chi legge sta alle regole del gioco anche se non lo vuole.
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