A Travel Around the World #1
- Writer X Writer
- 6 lug 2016
- Tempo di lettura: 8 min

In uno dei continenti più importanti al mondo, sia in termini politici che geografici, dove vi sono dispute e incomprensioni all'ordine del giorno, dove la moneta più importante, l'euro, presente negli stati di maggior rilevanza, è uno dei simboli principali dell'intera Unione Europea, c'è uno stato, presente, posto in un angolino sulle cartine geografiche scolastiche (a volte nemmeno quello) nonché nell'intero continente chiamato appunto Europa, che sembra esser capitato lì per sbaglio, la cui esistenza, molto spesso, è dimenticata dalle persone.
Teatro di leggende e miti, di una cultura molto differente dalla nostra, di un concetto di natura a noi incomprensibile e popolato da “pochi”: ecco a voi l'Islanda.
Chiamata anche Iceland (inglese) o Ísland (islandese), letteralmente significa “terra del ghiaccio”, storicamente è definita un'isola giovane, figlia di svariate eruzioni vulcaniche avvenute circa 15-20 milioni di anni fa. Rimase una delle più grandi isole disabitate dall'uomo in tutto il mondo, dato che, ai tempi, causa la sua distanza, non era né facile da scorgere, né da raggiungere. I primi a insediarvisi furono i vichinghi, anche se non è da escludere che potesse esser stata precedentemente raggiunta da monaci irlandesi.
Con l'arrivo dei vichinghi, i monaci britannici se ne andarono, anche per una questione di fede religiosa differente. Questi colonizzarono l'isola e diedero alla luce uno dei più antichi parlamenti europei: l'Alþing a cui partecipavano le figure più importanti, oltre che al re di Norvegia, che divenne anche la figura più importante dell'intera Islanda. Lo stesso re, nel 999 d.C. proclamò come religione principale il cristianesimo, nonostante la terra rimase sotto il dominio dei góðar, potenti capi religiosi. Da qui iniziò un periodo di pace e stabilità economica, interrotto seguentemente da delle invasioni di eserciti stranieri che portarono scompiglio, soprattutto per quanto riguardava la lotta al potere.
Tra il 1300 e il 1389 tre eruzioni del vulcano Hekla causarono diversi morti, così come le malattie provenienti dritte dritte dalla Norvegia, come la peste, sopraggiunte tramite scambi commerciali e rifornimenti. La peste nera rovinò anche il lavoro dei contadini nei campi, che vennero affidati alla chiesa, e il progredire culturale. Poco prima dell'inizio del 1500 l'Islanda divenne fonte principale di richieste di pesce in tutta Europa, cosa che arricchì non poco l'economia dell'isola.
Nonostante gli scambi commerciali con Amburgo fecero approdare il luteranesimo in Norvegia, dove si diffuse, in Islanda, grazie a un vescovo, Jón Arason, il cattolicesimo persistette e i vari piccoli nuclei protestanti vennero cacciati. Almeno per degli altri secoli.
Dal 1700 l'Islanda vide un periodo buio, ove l'irrigidimento del clima uccise molte persone e aggravò le condizioni economiche, gettando molte famiglie nella povertà. Molti morirono di fame, questo fece diminuire il numero della popolazione. Lo stesso, intorno al 1707/1710, che calò ulteriormente, in maniera drastica, grazie all'arrivo di un'epidemia di vaiolo, che uccise un terzo della popolazione.
Nonostante vi fu un breve periodo di ripresa, dal 1783 al 1800 diverse catastrofi naturali aggredirono l'Islanda, che cadde letteralmente in ginocchio. Tra di esse è opportuno segnalare le tre eruzioni, provenienti da tre vulcani differenti che avvenirono dal 1755 al 1783. Queste causarono la rapida morte di numerosi animali, e, quindi, una grande carestia. Per anni la terra continuava a tremare, scossa da terremoti, tant'è che per poco non venne deciso di abbandonare l'isola.
Intorno al 1784 venne adottata la corona islandese e istitutita la Banca d'Islanda.
Nel 1913 venne adottata la bandiera attuale.
Durante la prima guerra mondiale, l'Islanda ebbe non pochi problemi, tanto da proclamare il fallimento della Banca d'Islanda. In seguito, dopo la costruzione di scuole e centrali idroelettriche, nonché alla fine della guerra, le cose migliorarono.
Nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, l'Islanda cadde sotto il dominio tedesco, che puntava, tuttavia, alla conquista della Danimarca. Gli inglesi, nemici dei tedeschi, occuparono l'isola un mese prima dell'invasione. Gli statunitensi, che sbarcarono in Islanda un anno dopo, stanziandosi nelle basi inglesi, utilizzarono l'isola da un punto di vista strategico, nonostante la stessa Islanda s'era dichiarata neutrale.
Il 17 Giugno del 1944 l'Islanda si dichiarò indipendente dalla Danimarca, tramite referendum a cui parteciparono il 90% degli abitanti.
Nel 1970, causa scontri per le dispute della pesca, scoppiò tra Islandesi e inglesi la cosiddetta “guerra del merluzzo”, che si concluse a favore dei primi.
Nel 2008 essa venne colpita dalla grande crisi finanziaria globale, che si estese fino al 2009, ciò comportò la più grande emigrazione della storia del paese.
L'Islanda, definita in inglese Iceland, è ricoperta per il 10% da ghiacciai, nonché da numerosi paesaggi di natura vulcanica, caratterizzati dall'elevata presenza di montagne. Nonostante la presenza di basse temperature, e di zone ghiacciate, essa è formata da terra coltivabile a Sud, per questa ragione è definita spesso come: “l'isola di ghiaccio e di fuoco”.
Da segnalare la presenza del più grande ghiacciaio continentale il Vatnajökull, nonché il fatto che l'Islanda è la seconda isola Europea più grande.
Possedendo numerose rocce vulcaniche, essa è una delle isole vulcaniche più estese in tutto il globo, infatti, sono più di 200 i vulcani presenti, tutti prevalentemente attivi. L'Hekla e l'Eldfell sono i più pericolosi e conosciuti.
Una delle più importanti eruzioni è avvenuta nel 1973, tuttavia, essa risultò innocua grazie all'avviso che alcuni pescatori diedero salvando numerose vite.
Nel 1963 un'eruzione sottomarina diede vita a un affascinante isolotto: Surtsey.

Tra le maggiori attrazioni di quest'isola, che attira migliaia di turisti ogni anno, vi sono di certo i geyser, getti d'acqua calda provenienti dal sottosuolo che arrivano a innalzarsi anche a più di dieci metri. Questi sono fonte di riscaldamento per le case, così come le numerose sorgenti termali presenti.
Data la presenza di ghiacciai, che un tempo ricoprivano gran parte dell'isola, a oggi vi sono decine e decine di fiumi sparsi qua e là, i più importanti sono: Ölfusá e Þjórsá (non ho assolutamente idea di come si pronunci, perdonatemi).
Anche i laghi sono fortemente presenti: Mývatn e Öskjuvatn sono i principali, quest'ultimo, tra gli altri, è stanziato all'interno di un vecchio cratere vulcanico.
Per quanto concerne il clima islandese, com'è ben facile immaginare, trovandosi a nord, nonché abbastanza vicino al circolo polare artico, è particolarmente freddo. Grazie alla corrente Nord-atlantica il clima è più temperato di quanto si possa immaginare, ciononostante, le estati, nella parte meridionale, sono brevi e fresche, con temperature che si aggirano in media attorno ai 10/15°C, ma non mancano le classiche ondate di caldo, decisamente differenti dalle nostre in termini di temperatura, che si attestano poco sopra i 20°C. Di notte è raro non scendere sotto i 10°C. Una vera e propria estate manca all'interno dell'isola, dove le temperature sono sempre molto rigide.
Gli inverni islandesi sono freddi, ma non quanto si possa immaginare, dato appunto la presenza della corrente Nord-Atlantica. Solitamente, nelle zone meridionali la temperatura si aggira costantemente intorno agli 0°C, nelle zone centrali a -10°C, mentre in quelli settentrionali, più vicine al circolo polare artico, a -30°C.
Giornate invernali con temperature che superano in maniera non indifferente lo 0 termico sono rarissime, mentre le grandi escursioni termiche sono frequenti, grazie alla presenza costante di vento.
Ciò che è certo è che il clima che quest'isola offre non è adatto alla coltivazione, nonostante vi siano alcune zone fertili.
Attualmente la popolazione si attesta a 320000 abitanti all'incirca, un dato che continuerà a crescere, seppur non in maniera esponenziale. La percentuale di fertilità, ovvero di incremento naturale, è una delle più alte in Europa, fondamentalmente ogni 14 bambini nati vi sono 7 morti e nel 2010 la media di figli per coppia s'attestava a 2,23.
Da un punto di vista di distribuzione della popolazione, l'Islanda vanta una delle densità più basse del pianeta. La capitale è il solo centro di grande popolazione (che poi sarebbe nulla se paragonato alle grandi città classiche), ed è posta lungo la zona meridionale, così come tutti gli altri piccoli paesi, soprattutto per una questione di clima.
La religione più diffusa, nonché ufficiale, è il luteranesimo, predicato dal 75% della popolazione, eppure, gli islandesi hanno libertà di credenza religiosa, nonostante la si debba segnalare sulla dichiarazione dei redditi a fini di pagamento delle tasse.
La lingua ufficiale è l'islandese, ma viene molto usato anche l'alfabeto latino (wow), che conta due lettere in più delle tradizionali: Þ e ð.
Cosa curiosa è sicuramente l'onomastica. Infatti gli islandesi non utilizzano cognomi, bensì, a seconda del fatto che il figlio sia maschio o femmina, essi aggiungeranno al personale nome il patronimico seguito da suffissi: -sson (figlio) -dóttir (figlia). Esempio: se Baldur è figlio di Jon, questo si chiamerà Baldur Jonsson...
Da un punto di vista politico l'Islanda è una reppublica parlamentare, il parlamento, Althingi, venne fondato nel 1845 per il re di Danimarca.
Il Presidente della Repubblica è eletto da personalità rilevanti esterne al mondo politico e ha compiti diplomatici e cerimoniali anzitutto. Tuttavia ha anche il diritto di mettere il veto a una legge promulgata dal Parlamento e farla sottoporre al referundum popolare.
Le elezioni sono tenute ogni 4 anni.
Per quanto riguarda i trasporti in Islanda, la presenza ferroviaria è inesistente, mentre c'è una grande rete stradale. Il trasporto per via aerea è affidato esclusivamente all'aeroporto di Keflavík, mentre via mare si effettuano viaggi di natura commerciale.
Il 93% delle famiglie possiede un televisore, mentre 6 cittadini su 10 un telefono fisso, i cellulari sono diffusi in un numero superiore rispetto ai 10 su 10 abitanti.
Si calcola che gli islandesi sono un popolo di scrittori, infatti, almeno 1 su 10 pubblica un libro (a dream).
Il turismo, come detto, è una fonte principale per l'economia della nazione, data la presenza di numerose bellezze naturali, dalla fauna alla flora, passando per i vulcani, i geyser e i ghiacciai. Da non escludere di certo la tipica aurola boreale che popola spesso i cieli invernali (una delle cose migliori al mondo).

La fauna più presente è composta senza dubbio da mammiferi come renne e uccelli di svariate specie, ma non è da tralasciare la presenza della volpe polare, così come quella del cavallo islandese, che ha l'aspetto tipico di un pony e venne introdotto dai vichinghi.
Un altro animale di rilevante importanza è senza dubbio la pulcinella di mare, che è conisderato come il simbolo sacro dell'isola.
La caccia alle balene è attualmente proibita dal 2010.
La flora islandese ha subito in maniera evidente la presenza umana. Ai tempi delle prime colonizzazioni, i boschi occupavano il 30/40% dell'isola, a oggi, invece, solo l'1% circa.
In questo periodo è in atto una riforestazione per cercare di ristabilire una presenza boschiva più ampia ed evitare la totale scomparsa del verde, comunque fonte essenziale per la vita sull'isola.
In ambito musicale, in Islanda, la figura più importante è Björk, il cui stile abbraccia molti differenti generi. I Sigur Rós, i Mú, gli Of Monsters & Men e i GusGus sono altre band importanti e conosciute anche a livello inetrnazionale.
La più importante figura in ambito cinematografico è Friðrik Þór Friðriksson, regista noto anche all'estero grazie al suo film “Figli della Natura”, che ha ricevuto una candidatura agli Oscar come miglior film straniero.
Alla fine di settembre, ogni anno, ha luogo il festival internazionale del cinema di Reykjavík.
Una delle più importanti curiosità legate a questo popolo, a questa fantastica terra, è di certo il culto e il rispetto che gli abitanti provano verso figure leggendarie, come gli elfi, le fate e via dicendo. Verso questi gli islandesi provano molto rispetto, tant'è che in termini percentuali, circa l'80% della popolazione crede nella presenza di questi spiriti. Esistono anche alcune leggi che impongono silenzio e tutela di questi spiriti, così come luoghi sacri, che i turisti sono invitati a visitare.
Amo follemente l'Islanda.
Per quanto riguarda lo sport... beh, che altro dire di rilevante se non della Nazionale Islandese di Calcio. Una bella, bellissima favola del mondo dello sport. L'Islanda, terra di ghiaccio e freddo, conosciuta per i giochi olimpici invernali, mai, mai e poi mai è stata considerata una potenza sportiva in termini calcistici. Entrata da outsider e un po' a sorpresa in un Europeo di calcio, ottenendo di per sé un risultato storico, ha saputo, grazie al lavoro di squadra, all'incitamento del proprio pubblico, alla tanta umiltà e al sacrificio di squadra, a conquistarsi i quarti di finale nell'europeo del 2016 che ancora si sta svolgendo in Francia, battendo agli ottavi di finale l'Inghilterra, dopo aver terminato in seconda posizione il proprio girone, davanti al Portogallo, e venendo sconfitta dalla Francia. Una favola bellissima del calcio, dello sport, nell'anno del Leicester trionfante, e di un Galles portentoso, ancora in corsa per la vincita dell'Europeo.
“L'Haka” è stato il coro intonato dai tifosi durante ogni partita disputata dagli islandesi, nonché al termine di ciascuna, che ogni volta metteva i brividi agli avversari e a chi, da casa, guardava la partita dal televisore. Lo stesso coro, intonato da 15000 islandesi al rientro dei propri eroi a casa.
Siete stati unici.
Questa è l'Islanda, terra povera e ghiacciata, popolata da creature fantastiche e da un popolo di una cultura meravigliosa. Con bellezze naturali all'ordine del giorno e lontani da ogni civiltà. Si vive con la natura al proprio fianco e si è felici, dalla nascita alla morte, come registra un dato particolare che attesta il popolo islandese al terzo posto in termini di felicità, subito dopo Danimarca e Svizzera.
WXW
Comments