Ghostwriter: I write it, you own it.
- Writer X Writer
- 20 mag 2016
- Tempo di lettura: 4 min

Ghostwriter.
I write it.
You own it.
Con questa sorta di citazione vorrei partire a definire un argomento che, con il passare del tempo, sta prendendo sempre più piede. E che anche solo un minimo mi fa girar le scatole.
Ormai la gente, la maggior parte almeno, ha il vizio di svegliarsi una mattina e dire: "ma sì, dai, perché no? Scriviamo un libro così da guadagnarci altre barche di soldi".
Va bene, mi sono dimenticato di specificare a quale categoria di persone mi riferisco. Perché le persone normali, di certo, evitano per bene questo percorso. Poi c'è chi come me, per via di una passione, ci mette tutto l'impegno necessario al fine di inventare una storia all'altezza delle proprie prospettive.
A tutti gli effetti, come già ho detto molte volte, scrivere una storia di centinaia di pagine, se non più, non è affatto semplice. Forse è un po' crudele da dire, ma devo ammettere che non ne vale neppure la pena. E allora perché lo faccio? Per pura passione, perché scrivo per me e non per gli altri, ma, soprattutto, la cosa di cui proprio non mi importa è il guadagno. E lo dico su quella base, scrivere per guadagnare, a meno che non si abbia qualche importante conoscenza utile a darti non solo una spinta, ma ben più... è eresia. Farlo per divertimento, passione e quant'altro è un altro discorso, e sì, è molto bello e appassionante.
Ma non sono qui per parlare di questo. A quale categoria di persone mi riferivo? Ai vips (si mette la "s" al plurale? Non lo so, ma lascio così). Queste particolari figure che di punto in bianco vengono ingaggiati da Mondadori, se non da qualche altra casa editrice, con lo scopo di scrivere un libro della propria biografia nonché il secondo fine di guadagnare senza ritegno a dispetto della solita gente che già di per sé vive di gossip. E quindi perché non farsi i cazzi altrui fino in fondo?
"Ma sì dai, voglio sapere ogni minimo dettaglio sulla sua vita, è così gratificante".
"E tu cosa ci guadagni?"
"Oh, niente, solo sapere le emozioni dei miei idoli e che taglia di jeans portano. Robe di questo tipo".
"Vale la pena?"
"Come no! Figurati! Sono solo 15€. Stai scherzando? Scoprirò anche il nome del loro parrucchiere!"
Al di là di questo breve siparietto stupido, ma non certo irreale, che ho creato, e tralasciando il fatto che detesto fino in fondo biografie di questo tipo (come se non lo si fosse capito), vorrei finalmente arrivare al punto. I Ghostwriters!
Ma chi sono costoro? La maggior parte della gente non sa nemmeno della loro esistenza, è all'oscuro di tutto, e davvero crede che quelle persone famose, che non fanno altro che raccontare tali scempiaggini per mezzo di carta e inchiostro, non sono altro coloro che si prendono il merito.
Nessuno, e dico nessuno, dei vostri idoli scrive un libro. E allora chi lo fa? Questi benedetti Ghostwriters. Chiamati anche scrittori ombra, non sono altro che scrittori professionisti che, all'oscuro di tutto e tutti, e dopo esser stati ingaggiati, scrivono quelle biografie che vi piace leggere e rileggere. Il mondo dello spettacolo è costellato da gente così stupida, messa lì per via del proprio fisico, delle proprie abilità sportive, o della pura ignoranza.
Non esiste mai al mondo che uno Youtuber abbia scritto la propria biografia. Perché certo, a 18/20 anni un ragazzo ha talmente tante cose da dire da riuscire a riempire 200 pagine. E che cos'è? E' stato in guerra?
Non contesto la loro idea, perché chi non lo farebbe? Chissà quante copie avranno venduto, e quanti soldi avranno guadagnato.
La cosa... La vera cosa che mi dà fastidio, sono le persone. Coloro che credono per davvero che tutti questi fenomeni da baraccone siano scrittori. Che sappiano scrivere quando, in televisione, o tramite altre soluzioni, non riescono a pronunciare due frasi senza far errori.
I ghostwriters prendono quattro o cinque cosette da un'intervista alla celebrità, ai famigliari di quest'ultima, o chi sta loro intorno, le elaborano, le ampliano, poi le scrivono nel modo migliore possibile, impiegandoci molti mesi, se non anni, per terminare quel lavoro, e poi, solo poi, i vips si guadagnano tutti gli elogi. In cambio di un lauto pagamento.
In termini di copyright la questione è semplice. Tra le due parti si stabilisce una sorta di patto, ove lo scrittore ombra viene pagato per il lavoro che svolge e per il silenzio (somma cospicua) e permette all'altra parte, cioè al finto autore il cui nome comparirà sulla copertina, di far libero uso dell'opera. "Essendo titolare del copyright, il committente è l'unico proprietario dei diritti d'autore. Suoi, pertanto, sono gli eventuali guadagni derivanti dalla pubblicazione dell'opera, dalla vendita della sceneggiatura e da quant'altro connesso alla paternità del lavoro. Lo scrittore ombra non ha nulla a pretendere, come da specifica clausola contrattuale".
Per quanto riguarda i diritti morali, invece, appartengono allo scrittore ombra e non all'autore fittizio.
Queste sono due delle innumerevoli regole, o leggi, inerenti a questo argomento.
C'è chi ritiene tutto questo sbagliato da un punto di vista etico, chi no, perché tanto le persone, i clienti, non sanno nemmeno dell'esistenza di quest'ultimi (controsenso?).
Ma i ghostwriters spesso, oltre a scrivere per intero un libro, o farlo solo in parte, curano anche le sceneggiature di spettacoli televisivi, dei film, oppure brani di canzoni... e altro ancora. Ergo, se ancora credete che ogni due per tre salti fuori un nuovo fenomeno della scrittura, nascosto sotto sembianze di una celebrità, allora è giusto che le cose vadano in questo modo.
D'altronde, guadagnare a chi non fa piacere? E chi se ne frega dell'etica!
P.S. Volevo solo scrivere un post per permettere alla gente di conoscere un argomento insolito. Mi scuso per il fatto che sia sfociato in uno sfogo personale. Ma non voglio cambiarlo.
WXW
Comments