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I miei lavori: quel che c'è in cantiere

  • Writer X Writer
  • 2 mag 2016
  • Tempo di lettura: 4 min

Potrei avere molte cose da dire in questo post, e a tutti gli effetti è vero, ne avrei un'infinità. Ma in fin dei conti non lo so neanch'io se le cose stanno così. Non ho la certezza di quello che sto facendo, e non so nemmeno perché sto parlando e ho aperto un post riguardo quest'argomento, ma credo che se non lo faccio ora, non lo farò più.

Come dire, il titolo: "I miei lavori" sta un po' a indicare non solo quello a cui sto lavorando, ovviamente inerente alla scrittura - a chi fregherebbe del fatto che sto studiando latino? Sì, a me, ma a un ipotetico pubblico no, a meno che non siano dei fans scatenati che non fanno altro se non conoscere tutto della vita di una persona -, ma anche a quel che sarà il mio futuro da scrittore.

Dunque, come da titolo, che cosa c'è in cantiere? E' una storia lunga, un po' come tutti i post che scrivo d'altra parte. In cantiere ci sono un po' i progetti di una vita. Forse è troppo dire così, perché ho ancora 21 anni e presupporre che abbia già pianificato quel che accadrà in futuro è un cosa un po' spinta da dire, anche per uno come me... ma la cosa non si discosta così tanto.

In termini di scrittura la verità è fondamentalmente questa. Perché non è che ti svegli una mattina, ti metti al computer, scrivi un paio d'orette e bon: finita lì. Scrivere da scrittore, come faccio, nonostante a tutti gli effetti non ci sia nessuno che me lo imponga, è cosa un po' più complicata. Sì, è vero, che so, ti svegli la mattina, scrivi un paio d'orette e poi bon, è finita. Puoi farlo in qualsiasi ora della giornata, a meno che non ci sia un lavoro che lo impedisce. Finisce, ma è solo un tramonto, e davanti, prima della vera fine ci sono ancora centinaia di albe e tramonti. Scrivere prende tempo, e prende futuro, sia che lo si faccia abitualmente che occasionalmente. Un po' come tutte le cose.

A fare il primo libro ci ho messo un annetto, poi c'è stata qualche correzione, ma dettata solo da inesperienza. Il secondo sette mesi, ma perché ero con l'acqua alla gola e dovevo scrivere anche quando non ne avevo voglia. E questa è una cosa che odio, e che mai, a meno che non sia un vero lavoro, cercherò di ripetere... Poi è vero, il secondo libro è venuto bene, anzi anche più che bene, infatti mi sono stupito. Mai mi sarei immaginato potessi scrivere una storia del genere, nonostante le idee e nonostante i periodi altalenanti. Ma scrivere obbligandosi fa del male a sé stessi.

Ma a tutti gli effetti, cosa sto facendo? Come già ho annunciato, ho in mente di iniziare una storia a episodi, un po' come le serie tv, gli anime o i manga, ma scritta come un libro. Lo faccio perché è un modo di sfidare me stesso e i miei attuali limiti. Ma comunque ci vorrà del tempo per progettarla, perché l'idea di base già ce l'ho, ma è solo una briciola.

In termini di libri, attualmente ci sono così tante storie in corso, alcune che ho iniziato e messo in disparte, ma che prima o poi finirò. Certamente la precedenza ce l'ha la trilogia di "The Kupicker", quindi il prossimo libro che finirò sarà il sequel del primo. Al contempo, parlando di "C'era una volta la tua vita" il secondo dei due libri che ho scritto, mi sto adoperando per realizzare non un vero e proprio sequel, ma uno spin-off. E' giusto che quel libro non abbia un seguito, ma che allo stesso tempo venga impreziosito da qualche dettaglio aggiuntivo in più: un po' come i filler degli anime... Lo spin-off, molto probabilmente, si chiamerà: Libero nel mondo. Nella home del sito ho messo una citazione.

Molto tempo fa iniziai a buttar giù l'idea di un libro semi-comico, ma, nonostante tutto, questo è balzato in secondo piano perché non so se sono ancora pronto per dar vita a una storia simile che funzioni.

Ho iniziato anche un racconto, che vede come protagonisti degli assassini, ma la strada è ancora lunga.

Ah, giusto, anche il terzo della saga di The Kupicker, il cui titolo non l'ho ancora scelto, dovrà veder luce, ma lì sarà tra un anno.

Allo stesso tempo altri due romanzi, di cui per uno dei due ho già iniziato a buttar giù un paio di pagine, mentre per l'altro no, saranno sicuramente portati a termine...

Per ultimo, ma non per importanza, c'è "Project 2920" cioè un progetto abbastanza complicato, che ho dato il via il 29 febbraio 2016 e che avrà la seconda tappa, forse finale, forse no, il 29 febbraio del 2020, cioè il prossimo anno bisestile.

Questi sono un po' i miei lavori in cantiere, infiniti, e lo so bene, che probabilmente mai terminerò in questa vita, ma che mi fanno ben sperare. D'altra parte, il progetto che ho appena citato è un po' il riassunto di me: non solo mi piace mettere le mani avanti, ma lo faccio anche di quattro anni...

WXW

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