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Onironautica... e altre storie

  • Writer X Writer
  • 26 apr 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Immagine famosissima che chiunque probabilmente riconoscerebbe, ma non sono qui per parlare di quel film.

L'onironautica non c'entra nulla con l'aviazione, con la navigazione marittima, né con l'astronomia. No, lo dico perché potrebbe pure dar l'idea...

Effettivamente il termine onironautica è stato coniato per indicare un'esperienza totalmente diversa e molto meno "materiale" e, allo stesso tempo, plausibile delle altre che ho elencato qui sopra. Gli aerei, le navi, le sonde spaziali sono materiali, i sogni... un po' meno. E sì, l'onironautica è un termine strettamente riferito al sogno, quello che si fa di notte... con le luci spente... quando vivi situazioni perfette che non c'entrano nulla con il mondo che ritrovi quando ti svegli rimanendoci male.. ecco, esatto, proprio quello.

Ma l'onironautica è un concetto ancora più specifico del semplice sogno. Fondamentalmente è quando chi sta sognando, all'interno del sogno (userò molte volte questo vocabolo, scusate) prende coscienza, rendendosi conto di stare a tutti gli effetti sognando. È un'esperienza che non tutti provano nel corso della propria esistenza, ma che, secondo alcuni teorici, è possibile che, tramite allenamento, chiunque riuscirebbe a "imparare".

Lo so, potrebbe sembrare un argomento di m. ma dato che esperienze del genere mi capitano frequentemente, ho deciso di scriverci un breve post. Poi, il sito web è mio, e in ogni caso ci scrivo quello che mi pare. Senza offesa.

Chi sogna in questo modo viene definito onironauta, e la situazione di prendere coscienza dentro al sogno si chiama sogno lucido.

Entrando più nel dettaglio, vivere un sogno lucido è davvero una cosa strana, ma anche incredibilmente fantastica, dato che il te stesso dentro al sogno inizia a porsi dei dubbi sulla veridicità di quello che gli capita. Tant'è che, come in ogni normale sogno, anche in uno di questa disparata tipologia sono sempre presenti particolari bizzarri, e talvolta inquietanti, ma comunque interessanti. Generalmente, quando ci si rende conto, si cerca di effettuare dei cosiddetti "test" (come dicono i grandi esperti) che servono al "sognatore" per capire a tutti gli effetti se quello che sta sognando è davvero reale o meno, anche se già metterlo in dubbio è di per sè un test. Da lì il soggetto inizierà, se non a porsi dei dubbi in maniera diretta e "ragionata" (ho appena avuto un deja vu, non so perché...), a sperimentare azioni diverse: come saltare e leggere, che sono le più comuni.

Parlando per esperienza personale, che quindi non potreste trovare su un sito qualunque, come Wikipedia, molto spesso mi capita di avere sogni lucidi, ed è figo ripensarci una volta svegli... Ma quando ti rendi conto che quello è effettivamente un sogno, beh, è il momento peggiore. Perché capire, ancor prima di svegliarsi, che tutto quello è una cazzata, fa giusto un po' innervosire. Non si può nemmeno star tranquilli e felici in un sogno...

Quando succede, molto spesso, all'interno di tale sogno mi dico: "ah, tutto questo non può essere vero, sarebbe troppo bello, è di sicuro un sogno", oltre a maledire quanto ancora sto "vedendo", mi sveglio... ma non lo faccio allo stesso tempo. Mi spiego, quando mi rendo conto di essere in un sogno, e quindi perdo interesse verso di esso, il mio corpo è come se si svegliasse, piombando in un altra scena, ancor più reale, anzi, follemente reale, in cui bene o male mi sveglio e alzo dal letto (no, non è come in un viaggio astrale), ma poi mi rendo conto che anche in quel caso non può essere successo davvero, così rivivo quella stessa esperienza per tre o quattro volte, con piccole variazioni, finché alla fine riesco a svegliarmi per davvero. Non è una delle più piacevoli esperienze questa, in quanto sembra quasi di esser intrappolato, ma a pensarci ora, di giorno, lo trovo interessante (perché sì, probabilmente ho dei seri problemi).

Chiudendo il discorso, per quanto riguarda i viaggi astrali, che ho giusto citato, questi sono un po' diversi, ed è, a quanto dicono, un'esperienza ancora più strana, e fantastica, in quanto è come se una parte di sé stessi si separasse dal corpo fisico e prendesse un'altra strada. Come per esempio, alzarsi, andare in cucina attraversando mura, uscire dalla finestra volando, oppure vedere il proprio corpo dormiente dall'esterno, quasi come se si utilizzassero occhi altrui.

Ritornando ai sogni lucidi, c'è chi dice che si può imparare a gestirli tenendo un diario personale dei sogni da compilare appena svegli, così da sviluppare le proprie conoscenze, al fine di prendere possesso non solo di sé stessi, ma anche dello svolgimento del sogno stesso.

Ma se volete godervi in tutta pace i vostri sogni, allora non fatelo.

Ora probabilmente ho finito di dire stronzate, vi consiglio di leggere Il vagabondo delle stelle di Jack London perché parla anche di quello (ancora lui? Cos'è una fissa? Ebbene sì!), e di non giudicare come falsità a priori quanto ho appena detto.


WXW






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