Si alza il vento - Recensione
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- 22 apr 2016
- Tempo di lettura: 3 min
«Le vent se lève, il faut tenter de vivre».
No, non sono impazzito, e no, non so il francese seppur io abbia scritto una citazione in tale lingua. Quella è una frase di Paul Valéry, presente e ripetuta più volte nel film in questione: Kaze tachinu (Si alza il vento).
Avevo già avuto modo di vedere questo film d'animazione circa lo scorso anno e mi era piaciuto molto. Ho voluto fare questa recensione 'a caldo' dopo averlo nuovamente visto ieri sera.
Si alza il vento è un film del 2013 di Hayao Miyazaki, celebre regista nipponico che già aveva sfornato altre opere come la suddetta, anzi, ha fatto questo per tutta la sua carriera, pur alternandosi a ruoli di regista, sceneggiatore e così via.
Questo film è stata la sua ultima creazione prima di andarsene in pensione, e dunque 'abbandonare' lo Studio Ghibli da lui fondato insieme al suo collega Isao Takahata nel lontano 1985.
Il protagonista di questo lungometraggio è Jirō Horikoshi, un giovane con una sconfinata passione per gli aerei. Ed è proprio in questo modo che si apre il film: in un mondo onirico creato dal suo subconscio, egli sale su un aereo e inizia a volare libero, dando sguardi dall'alto al basso verso la città e, guardando, al contempo, la vastità di blu che si estende sopra di sé, finché dei bombardieri non distruggono il suo velivolo ed egli si risveglia.
Nei suoi sogni, che nel corso del film verranno sottolineati a più riprese, il protagonista non è solo lui, ma anche l'ingegnere italiano Gianni Caproni, sua assoluta fonte d'ispirazione, che in ogni apparizione lo stimola a cogliere sempre il vento e dare, ovviamente, il meglio di sè per riuscire a realizzare il desiderio che tanto lo assilla: creare dei propri aeroplani e farli volare.
Da qui in poi tutta la storia del film narra la carriera del ragazzo e dei numerosi problemi che incontrerà, nonostante egli sia a tutti gli effetti un grande prodigio.
Uno degli eventi forse più importanti di tutto il lungometraggio è il grande terremoto del Kantō, accaduto realmente nel lontano 1923. Qui mentre si ritrova a bordo di un treno che per sua fortuna non deraglia, incontra Naoko insieme alla sua domestica proprio un istante prima che avvenga il disastro. Jirō si ritrova ad aiutare le due quando la domestica si fa male alla caviglia.
A fine Università, perché sì, quando avvenne quell'incidente egli frequentava l'Università, anche se non l'ho detto, Jirō viene assunto dalla Mitsubishi per la quale inizierà a lavorare e in quello stabilimento rimarrà per il resto della sua carriera, seppur con qualche promozione.
Per una strana coincidenza, durante una breve vacanza in un hotel dove alloggiava, egli incontra Naoko. Tra i due inizierà una storia d'amore 'd'altri tempi' nonché commovente e ricca di problemi, data la precaria condizione di salute della giovane affetta da tubercolosi, narrata magistralmente dal maestro.
Ma non voglio dire di più riguardo la trama del film.
Ho sempre trovato le opere di Miyazaki d'un altro livello, che è inconcepibile, non per forza in termini di gradevolezza dello svolgersi della trama rispetto ad altre animazioni cui la gente è molto più spesso abituata a vedere, bensì dal punto di vista della potenza visiva, del linguaggio per mezzo del quale i personaggi si esprimono, dello stile delle animazioni in sé, molto meno 'computerizzate' rispetto a quelli della Disney e delle altre aziende. E poi questa forte passione che Miyazaki prova verso il 'vento', il 'volare' (trasmessagli dal padre: ingegnere aereo) che abbina a un concetto di libertà, sono spiegati così bene che arrivano subito dall'altra parte dello schermo.
Si alza il vento probabilmente, se non è la prima, è sul podio dei migliori lavori svolti dal caro Hayao, perché ha tutto, fondamentalmente, e se solo per una volta le persone aprissero la propria mente per una paio d'orette e vedessero questo film animato, mettendo da parte i 'giganti' con i loro relativi prodotti, ecco che forse queste opere semisconosciute avrebbero un pizzico in più di riconoscimento che meriterebbero. Idem con patate per il creatore e la sua genialità.
Trama: 82/100
Animazione: 90/100
Colonna sonora: 75/100
Assolutamente consigliato.
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